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Il (Nunc dimìttis) corale per organo di Johann Sebastian Bach, “Signore Iddio, adesso apri il cielo” ha suggerito l’ideazione del presente presepio.
Già il titolo del diorama ci invita a contemplare cosa é Gesù per noi: luce che è via, verità e vita.
La luce che in questo presepe si rende protagonista è quella che illumina e coinvolge tutte le anime in un alone di grazia celeste.
Nel dipinto del XIV sec. di Ambrogio Lorenzetti, perfettamente incastonato nell’ambientazione conventuale, Gesù è sorretto e innalzato al cielo dal vecchio Simeone nel momento del pronunciamento del suo credo.
“Ora, o Signore, lascia che il tuo servo se ne vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che tu hai preparato davanti a tutti i popoli; luce che illumina le genti e gloria del tuo popolo, Israele.” Lc (2-29,32).
Il decano del convento, prostratosi a terra, vede materializzarsi i personaggi che escono dal dipinto.
I confratelli, all’alba della festa della “Presentazione di Gesù al tempio”, ignari del miracolo, portano le loro piccole fiammelle di fede alla sacra immagine, come loro abitudine secolare. Si accorgeranno a breve del sereno trapasso del proprio superiore, chiamato dal Signore, come Simeone a contemplare il Suo Volto, faccia a faccia.
Il frate, in primo piano davanti al Presepio, impedito dalle stanche gambe a salire le scale, partecipa ugualmente al rituale gesto dei confratelli, offrendo a Dio, fattosi bambino nel Presepio e primogenito della nuova umanità, le proprie umili preghiere nella speranza che la Luce, accesasi nella Notte Santa, si contrapponga sempre più alle tenebre del mondo.
O Signore, fa che le nostre opere illuminate dalla “Luce d’eterna luce”, divengano, per ogni uomo, profezia della Verità tutta intera, del senso del mondo quindi e del valore della vita.
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Struttura in legno cm 80×62×63
Figure di Simeone con Gesù dell'artista Roberto Barbato.
Figure dei frati in cartapesta con anima in fil di ferro ricoperti di DAS
Lampadine a 220V e microlampade da 12V
Immagine della Presentazione al Tempio di Ambrogio Lorenzetti (sec. XIV)
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