1992

I miei presepi

2023

Da quando costruisco presepi?

Direi da sempre, fin da bambino, quando aiutavo il babbo a sistemare le figurine di terracotta o cartapesta fra il muschio e i sassolini bianchi.

Da quando li espongo?

Dal 1987, anno nel quale ho avuto l'incarico ufficiale dal mio parroco Don Tonino di provvedere all'allestimento del presepio nella mia attuale parrocchia, Santa Croce di Casalecchio di Reno (Bo).

Dopo aver realizzato presepi di vario stile, ma sempre storici o popolari, diciamo tradizionali, mi sono indirizzato e specializzato a fare il "presepe nel presepe" dal quale ora non mi riesce di staccarmi.

Già sin dal progetto per un nuovo presepe la mia mente trova per la natività una collocazione che è anche cornice di devozione, do "voce" in questo modo alle tante immagini a me familiari raccolte dalle esperienze vissute nel corso degli anni. In questo stile particolare realizzo i miei lavori dal 1992, a quanto pare primo a introdurlo nella mia diocesi.

Solitamente l'idea di un nuovo presepe nasce di notte, fra "la Compieta e l'abbraccio di Morfeo". E anche i vari scogli, i problemi che man mano si affacciano alla mente vengono risolti nel silenzio della notte.

Quando mi pare d'aver trovato il presepio che mi impegnerà per buona parte dell'anno ne faccio un modesto schizzo sulla carta e lo presento alla famiglia per avere un primo spassionato giudizio, sempre critico e sincero. Dopo alcune inevitabili correzioni suggerite per lo più da mia moglie Sara, ecco che comincio a determinare le misure e le proporzioni alle quali bisogna pur attenersi, pena un'infelice realizzazione.

In genere lavoro con il legno, materiale a me congeniale perché vivo e docile, dal profumo particolare che già soltanto così mi trasporta nell'atmosfera del Natale e poi perché resiste bene al passare del tempo.

I miei presepi sono sempre accompagnati da alcune riflessioni e spiegazioni che vengono scritte ancor prima dell'esecuzione in quanto so fin dal principio come dovranno essere. Mi è possibile perché l'elaborazione e la gestazione del progetto è lunga e vissuta intensamente.

Sono costruzioni modulari, cioè costruite pezzo per pezzo e assemblate al momento opportuno sul posto dell'esposizione.

Conservarli così mi obbliga a farne scatoloni che occupano molto spazio. Già, lo spazio, sempre un problema per il presepista!

Ultimamente per semplificare le varie fasi, sia di lavorazione che di sistemazione o di trasporto ho iniziato a costruirli con una struttura fissa, lo senario quindi già inserito nel suo naturale alveo.

La realizzazione dura praticamente l'intero anno. Inizio già a gennaio quando sono ancora imbevuto di spirito natalizio, proseguo per sei, sette o otto mesi usufruendo di piccoli spicchi di giornata, il tempo che rimane ultimati i miei impegni di nonno.

Il più delle volte a novembre mi trovo ancora lì a ritoccare qualche particolare. Generalmente ritengo che il presepio a cui sto lavorando sia sempre il più bello perché l'entusiasmo è alle stelle.

Il nuovo nato viene esposto durante le festività nella mia Parrocchia e l'anno successivo è disponibile per partecipare a mostre, collettive o personali, che hanno sempre un buon riscontro di pubblico e critica.

Posso definirmi un autodidatta che attraverso varie tecniche e soluzioni fa del legno, della colla Vinavil, dei chiodi e chiodini, delle varie viti, dei colori a tempera o acrilici, della polvere di stucco, delle microlampade, delle lattine di birra per i lampadari o piante esotiche, della plastica trasparente per le finestre o le vetrine dei negozi, infine del prezioso DAS, un complesso di materiale onnipresente nel mio lavoro, anche se l'ingrediente principale è certamente la passione che mi anima.

Dal 1996 faccio parte della grande famiglia dell'AIAP (Associazione Italiana Amici del Presepio).

Nel 2000, presso la mia Parrocchia ho iniziato un corso per baby presepisti, cioè per ragazzi del catechismo delle elementari. Occupa in genere tre domeniche d'Avvento ed è frequentato in media da 25 ragazzini entusiasti. La tecnica che usiamo è quella del polistirolo rivestito di polvere di stucco e dipinto con colori a tempera.


Il vescovo Claudio Stagni consegna il 1° premio del Concorso diocesano dei presepi a Pietro Campagnini per il Presepio allestito presso la Parrocchia di Santa Croce a Casalecchio di Reno